THE FIGHT ACADEMY: L’AVVENTURA DI 4 FIGHTERS ITALIANI NEGLI USA

Ho avuto il privilegio di essere stato l’unico rappresentante della stampa italiana ad essere invitato ai media days organizzati a San Diego in California da mola.tv, la piattaforma di streaming che ha creato “The Fight Academy”, una sorta di talent show per giovani fighters di MMA anche se gli organizzatori non lo definiscono così. In effetti il format ha delle peculiarità che lo distinguono da altri programmi simili. The Fight Academy viene presentato come “un progetto di sviluppo e management per nuovi talenti delle MMA”. 680 fighters hanno partecipato a dei trials in Indonesia (Paese dove è nata MOLA), a Londra e a San Diego. Ne sono stati selezionati solo 20 e tra questi ben 4 sono italiani: Edoardo Caiazza (3-0, 3 Ko), Khadim Dia (2-0, 1 Ko e 1 sub), Luca Borando (2-0, 1 sub) e Francesco Mazzeo (1-0, 1 Ko). In fondo a questo articolo trovate i link alle loro video interviste nelle quali esprimono alcune considerazioni piuttosto controcorrente.


Da metà febbraio vivono e si allenano, totalmente spesati da mola.tv, a San Diego in California agli ordini di uno staff tecnico capitanato da Marc Fiore, ex coach di campioni UFC come Matt Hughes e Robbie Lawler nonché della nazionale USA di lotta. Al suo fianco Jacob Buracker, unica cintura nera di BJJ diplomata dal leggendario BJ Penn, e Nestor Flores già striking coach di diversi fighters di UFC e Bellator.

L’aspetto manageriale della loro carriera è invece curato dal presidente di Cage Warriors Graham Boylan.

Da sinistra a destra i 4 italiani di THE FIGHT ACADEMY: Dia, Borando, Caiazza e Mazzeo.

I 20 atleti non si scontreranno tra di loro ma affronteranno altri fighters all’interno di questi 3 eventi, 2 dei quali targati Cage Warriors ed 1 sotto l’egida UFC:

  • Cage Warriors 154 del 6 maggio a Roma;
  • Road To UFC 2 a Shangai in Cina il 27 e 28 maggio;
  • Cage Warriors 155 del 2 giugno a San Diego;

Tutti e 4 gli atleti italiani (oltre a 2 indonesiani ed 1 tagico) combatteranno a Roma il 6 maggio e l’evento sarà in diretta su mola.tv.
Gli atleti che vinceranno il proprio incontro riceveranno un bonus in denaro e un contratto multi fight con CW con in più la possibilità di svolgere anche i prossimi camp pre match a San Diego.

Tutto il cammino di questi atleti, dai trials fino al match decisivo, verrà poi raccontato in un documentario che sarà disponibile su mola.tv. In esso sarà possibile rivivere la vita quotidiana e gli allenamenti di questi ragazzi che noi abbiamo invece potuto documentare dal vivo. Una vita che vien quasi da definire monastica, dedicata esclusivamente all’allenamento.
Tutti e 20 sono alloggiati nell’albergo Holyday Inn di Solana Beach alle porte di San Diego. Li ognuno ha la sua stanza mentre vengono consumati in una sala comune i pasti, diversi per ogni atleta in base alle indicazioni del nutrizionista e realizzati da una delle aziende di “healthy fresh meal” (pasti freschi sani) che stanno sempre più prendendo piede negli USA.
La sveglia è ogni giorno all’alba e già alle 8.00 di solito c’è la prima sessione d’allenamento. Le sessioni sono sempre 2 o 3 al giorno da lunedì a sabato ed in qualche caso ne viene tenuta una anche la domenica. Si tengono a volte nella spiaggia di fronte all’albergo o nelle due vicinissime palestre a disposizione dell’Academy: lo Studio 540 per il BJJ e il The BXNG Club per lo striking ed il condizionamento fisico.

Allenamento di striking per gli atleti di The Fight Academy con coach Nestor Flores al BXNG Club di Solana Beach.

In entrambe le strutture è sempre presente lo staff sanitario, ci sono stanze per la fisioterapia e al BXNG Club anche una macchina per la crioterapia. A ciò si aggiunge che Solana Beach è una località essenzialmente residenziale e quindi estremamente tranquilla. Il tutto in pratica permette il totale isolamento dei fighters che possono dedicarsi esclusivamente all’allenamento, senza il bisogno di lavorare come dovevano fare in Italia ma senza nemmeno dover trascorrere delle ore nel traffico per spostarsi da una palestra ad un’altra, tutti aspetti che i nostri connazionali hanno particolarmente lodato nelle interviste che abbiamo realizzato con loro. In esse ci hanno parlato di come sono arrivati a vivere questa esperienza, dei loro match a Roma ma soprattutto hanno fatto delle considerazioni molto interessanti, e per alcuni versi anche sorprendenti, confrontando la realtà delle MMA italiane con quella degli altri paesi.

 

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