L’annuncio sul difficile momento di Djokovic trova la sua legittimazione nelle gesta di Sinner: parole che suonano come un allarme
In molti sono convinti di aver individuato il ‘turning point‘ nel regno apparentemente incrollabile di Novak Djokovic, uno che ha appena iniziato la sua 420esima settimana in vetta al ranking mondiale. Pur essendo ancora, nel presente, protagonista di un qualcosa di storico (mantenendo la vetta della classifica anche nel mese di aprile 2024, il serbo è diventato il più anziano numero uno della storia), le certezze del fuoriclasse serbo starebbero scricchiolando.
Parla il trend degli ultimi mesi, del resto. E parla soprattutto una tendenza che, complice l’avanzare dell’età e l’ascesa dei giovani fenomeni al proscenio, potrebbe causare al nativo di Belgrado la perdita dello scettro mondiale. Dicevamo del punto di svolta, di un preciso momento che alcuni illustri addetti ai lavori avrebbero individuato come l’istante in cui il cannibale della stagione 2023 ha iniziato a porsi delle domande. A fare i conti con delle dolorose e frustranti sconfitte.
Per alcuni, come per Paolo Bertolucci – già opinionista per Sky ma soprattutto leggenda del tennis azzurro – sarebbero due i match che hanno lasciato un segno profondo, quasi un solco, nelle convinzioni del 24 volte campione Slam. Intervenuto ai microfoni del quotidiano ‘Libero’, il 72enne toscanoha avanzato una teoria che starebbe trovando riscontro nella realtà dei fatti.
La profezia di Bertolucci: “Dopo le Olimpiadi si tireranno le somme”
“Djokovic si è reso conto che dopo le due recenti sconfitte con Jannik Sinner in Coppa Davis e agli Australia Open, ha perso molte delle sue certezze. Nole ha capito che deve trovare nuovi stimoli, infatti ha deciso di cambiare il proprio coach per trovare quella scossa necessaria per ripartire“, le parole dell’ex tennista azzurro.
“Il serbo proverà a tornare ai suoi livelli nei prossimi tornei, ma l’ascesa dei nuovi talenti potrebbe segnare un cambiamento nel tennis mondiale: dopo le Olimpiadi di Parigi si potranno tirare le somme“, ha concluso Bertolucci.
Insomma, Djokovic avrebbe capito, forse per la prima volta, che il 2024 potrebbe realmente essere la stagione del passaggio di consegne. Pur essendo reduce da un 2023 dominato in lungo e in largo, con 3 Major vinti su 4 – e con una finale persa nell’unico Slam non portato a casa – la concorrenza è agguerrita.
Capeggiata da Jannik Sinner, ma anche da Carlos Alcaraz, la marea dei giovani talenti potrebbe travolgere il serbo, che proverà a giocare d’esperienza per erigere un fortino a difesa del suo status. Un’impresa difficile, quasi impossibile anche per un colosso come lui.
