Chi è il miglior striker puro attualmente in UFC? E perché proprio non Adesanya?

Chi è il miglior striker puro attualmente in UFC? E perché proprio non Adesanya?

3 Agosto 2020 2 Di Redazione

UFC – Oggi la faccio molto semplice. Sì, la faccio, parlo con voi e sfondo la terza parete perché tanto lo sapete che quando vi trovate di fronte ad un pezzo del genere su TuttoMMA la persona da insultare è più o meno sempre la stessa. Spoiler: è lo stesso che odia i calci al polpaccio. Ah, e non si dice leg kick ma low kick, basta con ‘ste americanate.

Ora che abbiamo finalmente concluso i convenevoli, eccovi di fronte alla fatidica domanda: chi è il miglior striker puro attualmente militante in UFC? Difficile da dire, quasi impossibile. Per cui, arrivederci (con tanto di tema musicale di Vento Aureo, ma questa la capisco io e me stesso, se avete coraggio seguite il link).

Scherzi a parte, nel corso degli anni è stata evidente la tendenza crescente nel non trovarsi di fronte a striker puri, wrestler puri o grappler puri a causa o per merito dell’enorme evoluzione del movimento delle MMA, che sono diventate un approccio stilistico a sé stante anche per chi comincia senza una base in altre discipline. Per dire, fatta eccezione per un Demian Maia piuttosto che per un Ben Askren, passando per uno Stephen “Wonderboy” Thompson, sono ormai davvero pochi i fighter che fanno di una sola delle tre componenti cardine delle MMA la propria ancora di salvezza. Certo, causa background o inclinazioni tecnico-atletiche, l’ago della bilancia propende sempre verso uno dei tre sentieri (tranne per chi controlla a parete e schiaccia i piedi avversari, sapete già di chi sto parlando) ma mai in maniera assolutista, se mi passate il termine.

Ma, siccome sto ancora girando su millemila premesse, andiamo al sodo: il miglior striker puro attualmente in UFC è Israel Adesanya? Forse, perché pur utilizzando dentro l’ottagono prevalentemente la sua ottima kickboxing è stato in grado di assimilare al meglio il regolamento delle MMA, mutando dai suoi pregressi nel K1 in fatto di stand-up game e settando uno striking con meno volume di colpi e più counterstriking, meno schivate (viste comunque nei match contro Marvin Vettori ed Anderson Silva) e più tagli sugli angoli dei colpi, e tanti high e middle kick. Pochi colpi spettacolari, giusto 1-2 a match se va bene, ma è sicuramente la consacrazione della concretezza. Per gusto personale non lo definirei il miglior striker puro attualmente in UFC, ma forse lo è davvero.

Volessimo andare un po’ più indietro negli anni, potremmo sicuramente dire il primissimo Alistair Overeem, però anche qui ci siamo trovati di fronte ad un fighter capace di evolversi mettendo addirittura in piedi un ottimo wrestling atto a limitare atleti con la castagna da KO nei pesi massimi. Per informazioni, citofonare a Walt Harris. Però, ecco, io non seguivo ancora gli SDC quando “The Reem” era un kickboxer, ma recuperando tutto quello che era possibile recuperare appare evidente come il suo striking, se si esclude un evidente calo fisico per ragioni ovvie, sia rimasto sostanzialmente lo stesso soprattutto nella gestione di calci e ginocchiate. Tecnicamente eccelso, specie rapportato alla sua mole, Overeem è stato sicuramente un pioniere nell’imporre la classe dello striker puro nel suo momento d’oro.

Uno dei pochi rimasti striker puri è sicuramente Stephen “Wonderboy” Thompson, che nel bene o nel male ha sempre impostato i suoi gameplan sul suo meraviglioso counterstriking e, fino a prima del match con Rory MacDonald, anche sul suo knockout power coi calci. Che poi, sia chiaro, se guardiamo ai match con Jorge Masvidal e Vicente Luque non lo ha mica perso per strada, per dire. Comunque sia: boxe essenziale, e pulita soprattutto con ganci in uscita. Utilizzo del side come estensione del jab da buon karateka (lui che è un maestro del kempo) e tantissimo lavoro sul taglio delle distanze. Un point fighter evoluto, e capace di aggiungere sempre un tassello in più al proprio striking.

Sul fronte femminile impossibile non citare Joanna Jedrzejczyk, vera esponente della thai nel mondo delle MMA sul fronte femminile. E diciamo così perché pur essendo Valentina Shevchenko una atleta decisamente più formata di lei in quella disciplina, quest’ultima è riuscita ad evolversi al punto tale da diventare una atleta super-completa. Striking da 10/10, certo, ma grappling e wrestling di livello altrettanto altro. Per cui, capirete da voi come sia difficile definirla una striker pura. Holly Holm, invece, è quella che a mio parere potrebbe esser definita la miglior striker pura attualmente in UFC nelle divisioni femminili sia per pregressi tra boxe e kick che, soprattutto, per il suo meraviglioso stand-up game. Vale la pena sottolineare anche il grandissimo talento di Germaine De Randamie sullo striking, forte di una thai davvero eccezionale e di un record nella kickboxing di 46-0.

Se dovessimo poi tornare a pensare alle divisioni di peso come i massimi-leggeri, è praticamente impossibile non menzionare il buon Thiago Santos, con “Marreta” che già soltanto per i suoi pregressi nella thai ed i suoi calci devastanti meriterebbe quantomeno una menzione d’onore. Altri nomi degni di nota sono Joe Duffy, con la sua boxe d’élite, e Conor McGregor, che ha praticamente sdoganato al pubblico mainstream il concetto di counterstriking con una gestione di spazi e distanze pazzesca col suo sinistro e un ottimo lavoro coi calci. Idem con patate per quanto riguarda Anderson Silva, che nella thai ha raccolto meno rispetto a quanto seminato in UFC per ovvie ragioni, essendo diventato uno dei fighter più importanti della storia. Meravigliose le sue gomitate oblique ed il lavoro con le ginocchiate, per dirne due.

Edson Barboza e Donald Cerrone sono altri due esponenti della muay thai più devastante, una fatta di low kick provenienti da tibie di metallo e calci girati ed un’altra lavorata sul sapiente uso di combo, high kick e gomiti piazzati al momento giusto. Due di quei fighter che meritano altrettante menzioni in questo pezzo, per dire. Ma abbiamo – o meglio, ho – già scritto un sacco in questo articolo e non sono ancora giunto ad una conclusione. Perché, in realtà, è difficilissimo arrivare in maniera assoluta ad un verdetto poiché figlio delle preferenze di ognuno. Come avrete capito, per dire, a me lo striking di Adesanya non piace affatto.

Se devo spendere i my 2 cents, comunque, dipendesse da me sceglierei Giga Chikadze, 31enne georgiano con base in America arrivato nelle MMA nel 2015 e in UFC nel settembre del 2019 dopo aver dimostrato tutto il suo valore nella kickboxing e, soprattutto, al Glory. Un background importante nel kyokushin karate, una permanenza importante in Olanda dove ha imparato tutti i segreti della scuola olandese del K1 ed uno stile fatto di rolling thunder kick, calci ad ascia, side, spostamenti laterali e calci in trascinamento che lo rendono probabilmente la perfetta fusione tra il tipico striker aggressivo di chiara matrice tecnica proveniente dalla scuola olandese ma con un counterstriking sviluppato al millimetro grazie anche ad una tecnica di base altissima. Attualmente 3-0 in UFC, affronterà Alex Caceres l’8 agosto prossimo, e già lì avremmo un’altra cartina tornasole sulle sue possibile ambizioni titolate nella divisione pesi piuma UFC.

Quindi: chi è il miglior striker puro attualmente in UFC? Per chi scrive questo pezzo Giga Chikadze. Ed è una opinione personale, ma sono curioso di conoscere le vostre.