UFC Fight Night 173, le pagelle: Shahbazyan rimandato. Promossi Brunson e Luque

UFC Fight Night 173, le pagelle: Shahbazyan rimandato. Promossi Brunson e Luque

2 Agosto 2020 1 Di Giuseppe Albi

UFC Fight Night 173 – Un altro pazzo evento targato UFC ha infiammato la notte di tutti gli appassionati di mixed martial arts. Dei sei match inizialmente in programma nella main card ne sono andati in scena solo quattro. Dopo l’annullamento di Gerald Meerschaert vs Ed Herman a causa della positività al COVID-19 di Meerschaert, è saltata infatti anche la sfida fra Kevin Holland e Trevin Giles dopo che quest’ultimo è svenuto pochi istanti prima di entrare nella gabbia.

Sono stati così Bobby Green e Lando Vannata a doversi prendere sulle spalle l’onere di dare il via alla main card dell’Apex di Las Vegas. E non ci potevano essere interpreti migliori visti i tre round infuocati che sono riusciti a mettere in scena. Non sarà stato certo uno spettacolo apprezzato dagli amanti della pulizia dei colpi o della scherma medievale, ma questi due ragazzi hanno regalato emozioni a frotte per tutti quelli che, con una birra in mano, non vedevano l’ora di gridare: “Just Bleed!”.

Alla fine della scazzottata di tre round ad alzare le mani al cielo è stato Bobby Green, premiato dai giudici con un verdetto di decisione unanime. Voto alto quindi per lui che si porta a casa un bel 7. Non va più del 6 invece Lando Vannata, che sarà pure un collezionista di Fight Of The Night come successo in quest’ultimo caso con Green, ma deve cominciare a mettere necessariamente anche qualche “W” in più nel suo score visto che il conto delle sconfitte comincia a diventare preoccupante.

Nel match successivo ci ha pensato Vicente Luque a dimostrare come si può essere vincenti unendo spettacolarità e tecnica. Un fighter super completo il brasiliano che ha confermato tutto il suo talento contro un Randy Brown quasi mai pericoloso. Con combo pulite e tremendamente efficaci Luque prima si è aperto la strada nel round iniziale sfruttando dei velenosi low kick uniti a colpi precisi al viso e al corpo. Poi nella seconda ripresa ha completato la pratica con una perfetta ginocchiata seguita da una tempesta di pugni che ha costretto Brown al Ko. Alla vigilia del match Luque era il numero 11 del ranking dei pesi welter. Ora lo vogliamo vedere assolutamente più in alto contro avversari che possano accompagnarlo ad una chance titolata. E’ il momento giusto d’altronde e lo conferma il fatto che a 28 anni The Silent Assassin è il secondo di sempre nei pesi welter UFC per ciò che concerne i Ko. Davanti a lui c’è solo una leggenda del calibro di Matt Hughes e già questo dovrebbe bastare come argomentazione per vederlo in match che contano. Per il momento si prende la nostra copertina con un meritato 7.5 in pagella. 4.5 invece per Randy Brown.

Nel co-main event abbiamo assistito alla rappresentazione di quanto può essere drammatico e allo stesso tempo esaltante il cammino di un atleta UFC. Joanne Calderwood, che doveva affrontare Valentina Shevchenko per il titolo, si è ritrovata senza avversaria dopo l’infortunio della campionessa. Ha deciso però di rimanere attiva accettando il match con la numero 6 del ranking dei pesi mosca femminili Jennifer Maia, a sua volta senza avversaria dopo il forfait causa positività al COVID-19 di Viviane Araujo. Il risultato? Un match da all-in per entrambe le atlete risolto in favore dalla Maia grazie ad una strepitosa armbar che ha obbligato alla resa la Calderwood. Un incubo per la scozzese che è anche svenuta nel post match dopo aver accusato un malore. Un sogno invece per Maia, che durante le interviste di rito ha visto addirittura accettarsi in diretta con un tweet della Shevchenko una chance titolata. Voto 7 in pagella per Maia. 4 per Calderwood.

Destini e sogni di gloria che si sono mescolati anche nel main event fra Edmen Shahbazyan e Derek Brunson. Ci si attendeva la definitiva consacrazione di Shahbazyan e invece è stato Brunson a far saltare il banco frenando l’ascesa del talentuoso atleta di origine armena. La chiave del match è stato il wrestling senza fronzoli di Brunson che ha annullato lo striking frizzante di Shahbazyan soprattutto nel secondo round. In particolare negli ultimi secondi della ripresa il 36enne americano è riuscito a piazzare un’ottima transizione al suolo che ha portato ad un furioso ground and pound. A salvare Shahbazyan dal Ko è stata la campana ma la sconfitta, di fatto, è stata solo rimandata perché nel terzo round Brunson si è nuovamente scagliato sul suo avversario chiudendo il match con grande istinto killer. Una vittoria prestigiosa per Brunson che si merita un 8 pieno. 5 invece per l’attesissimo Shahbazyan che dovrà ora dimostrare di essere in grado di risalire la china dopo la peggior sconfitta della sua carriera.