UFC 282, le pagelle: Pimblett delude, Topuria si prende la scena. Pari e polemiche in Blachowicz vs Ankalaev

UFC 282, le pagelle: Pimblett delude, Topuria si prende la scena. Pari e polemiche in Blachowicz vs Ankalaev

11 Dicembre 2022 1 Di Giuseppe Albi

Alla vigilia di UFC 282 vi avevamo messo in guardia sulle potenzialità di una card che prometteva tanti stop prima del limite. A dirlo in fondo erano i numeri che vi avevamo riportato nella nostra analisi.

Un simposio di finalizzatori come quelli presenti nella main card d’altronde era da tempo che non si palesava nella stessa arena. Spettacolo doveva essere dunque e spettacolo è stato, o almeno parzialmente, visto che a deludere paradossalmente sono stati proprio i match principali, ovvero co-main event e main event.

Ma non perdiamo altro tempo e andiamo come al solito a ripercorrere tutto quello che è successo servendoci come sempre delle nostre pagelle.

  • ILIA TOPURIA vs BRYCE MITCHELL

L’apertura della main card era incentrata tutta su un match molto atteso come quello fra Ilia Topuria e Bryce Mitchell.

Ci si aspettava infatti tanto equilibrio da questa contesa, ma un ingrediente è stato disatteso da una delle due parti, visto che a prendersi la scena è stato solo Topuria, autore di una prova assolutamente strabordante.

Sin dal primo round infatti “El Matador” è riuscito ad imporsi con uno striking dominante fatto di continui movimenti del busto e combinazioni precise e fantasiose. Montanti, diretti, ganci: tutto da accademia per Topuria che, dopo aver demolito gradualmente Mitchell, lo ha finalizzato nella seconda ripresa con una arm triangle choke brutale.

Vittoria sublime e che ha confermato ancora una volta tutto il talento di questo fighter. Un vero e proprio spauracchio per chiunque nella divisione dei pesi piuma UFC.

In attesa di vederlo all’opera ai vertici della categoria non possiamo che dargli un bel 9 per la prestazione.

Sconfitta a testa bassa e dal sapore del ridimensionamento invece per Mitchell che non va oltre il 5.

 

  • DARREN TILL vs DRICUS DU PLESSIS

Nella sfida successiva altro incrocio molto atteso come quello fra Darren Till e Dricus Du Plessis.

Tre round al cardiopalma e con continui capovolgimenti di fronte che hanno tenuto tutti con il fiato sospeso fino alla fine.

Al pronti via è stato Du Plessis a imporre il ritmo grazie al suo wrestling asfissiante e ad un ground and pound fra i più feroci dell’intero roster UFC.

Till dalla parte opposta ha saputo stringere i denti e sopravvivere ad una prima ripresa durissima. Poi l’inglese è andato addirittura oltre rovesciando clamorosamente il tutto e chiudendo in attacco negli ultimi secondi. Una spinta che gli ha permesso di ripartire con il piede sull’acceleratore anche nel round successivo.

Ne è venuto fuori così un confronto bellissimo, che ha portato i due atleti a fronteggiarsi a viso aperto rischiando su ogni affondo. A fare la differenza è stato però ancora una volta il wrestling di Du Plessis che, nell’ultima ripresa, è riuscito a portare nuovamente il match a terra finendo addirittura in monta durante un fortunato scramble.

Da quella posizione il sudafricano ha cominciato a tempestare in ground and pound Till, il quale è stato costretto a girarsi concedendo la schiena al suo avversario.

Un errore frutto soprattutto della grandine di colpi scagliati da Du Plessis, autentico demolitore nonché un rapace nel cogliere l’occasione per chiudere i giochi con una rear naked choke fulminea.

Vittoria, approdo doveroso in Top 10 e voto 9 per Du Plessis. Era chiamato a consacrare la sua ascesa contro un avversario di livello: un test decisamente superato per lui.

Pagella alta, 7, anche per il guerriero Till, uscito fra gli applausi nonostante la sconfitta in quello che è stato decretato come il Fight of The Night di UFC 282.

 

  • ALEX MORONO vs SANTIAGO PONZINIBBIO

Lo spettacolo è continuato anche nel terzo match della main card con il TKO nel terzo round di Santiago Ponzinibbio nei confronti di Alex Morono.

Un successo in comeback per l’argentino che era addirittura andato knockdown nella prima ripresa per poi rialzarsi e disputare una seconda ripresa alla pari e contraddistinta da scambi di colpi durissimi da ambo le parti.

Fino di fatto al guizzo nella terza ripresa: una combinazione a due mani che ha portato l’arbitro Jason Herzog ad interrompere la contesa.

Voto 7.5 al cuore infinito di Ponzinibbio. Voto 6.5 per Morono che, fino all’epilogo finale, non aveva affatto demeritato.

 

  • PADDY PIMBLETT vs JARED GORDON

Nel co-main event tutti i riflettori erano puntati su Paddy Pimblett, l’uomo su cui UFC sta puntando quasi tutte le sue fiches per un nuovo rilancio. In termini di hype la scommessa è riuscita visto il tifo e il clamore suscitato dalla presenza dell’inglese in questa card. Quella che è mancata invece è stata una prestazione maiuscola che potesse fungere da ulteriore cassa di risonanza.

Sì, perché la vittoria per decisione unanime decretata dai giudici contro Jared Gordon ha fatto storcere il naso a molti. Un verdetto che definire discutibile è quasi un eufemismo visto quanto si è visto per tutti e tre i round.

Un matchup che sicuramente non ha favorito “The Baddy” visto lo stile di Gordon. Ma, a questi livelli e con le chiare intenzioni di scalare i ranking, è necessario sapersi adattare ad ogni avversario, anche ai fighter asfissianti e che amano portare il match a parete.

Un riassunto forse un po’ semplicistico delle caratteristiche di un Gordon che, soprattutto nella prima ripresa, è riuscito comunque a piazzare i colpi più significativi facendo emergere alcune lacune di Pimblett. La più evidente per esempio quella di tenere il mento in alto esponendosi pericolosamente al counter striking degli avversari.

Nel complesso una prova poco convincente da parte dell’inglese, che ha strappato una vittoria dubbia e che lo porterà ora nella delicata situazione di dover alzare ancora di più l’asticella nella prossima uscita.

Motivo per cui assegniamo a Pimblett un 5.5 nonostante la vittoria e a Gordon un 6 come parziale conforto per la sconfitta.

 

  • JAN BLACHOWICZ vs MAGOMED ANKALAEV

Se il verdetto del co-main event ha lasciato perplessi in molti, il clima generato dal singolare “split draw” del main event ha contribuito a creare ancora più imbarazzo soprattutto per due motivi.

Il primo è l’ammissione da parte di Blachowicz di essere sicuro di non aver vinto il match (e qui ci sarebbe comunque da fare un plauso per la sportività del polacco).

Il secondo invece è la decisione brutale da parte del presidente UFC Dana White di decretare come prossimi sfidanti al vacante titolo dei massimi leggeri Glover Teixeira e Jamahal Hill.

Un anticlimax surreale che fa cadere in secondo piano i cinque round disputati da Blachowicz e Ankalaev. Un match che nonostante tutto aveva offerto qualche spunto, come per esempio il dramma generato dai low kick del polacco che avevano minato e non poco gli arti inferiori del russo.

Poi però qualcosa si è spento e Ankalaev ha saputo risalire la china, chiudendo anche con un furioso ground and pound.

Un andamento tutto sommato non così terribile da generare tali scossoni dal punto di vista mediatico e che forse fa pensare a scorie dietro le quinte derivanti dal precedente e molto discusso match di Pimblett.

Ciò che resta comunque è un pareggio strano e che lascia tutto in bilico, soprattutto per ciò che concerne il titolo dei massimi leggeri che ora, paradossalmente, dovranno contendersi altri due atleti e non quelli che di fatto hanno pareggiato l’ultimo match titolato.

In tutto questo è surreale anche dare un voto a Blachowicz e Ankalaev che, sicuramente, non vanno oltre il 5.5.

Un 4 invece ci sta tutto per il circus UFC, uscito ancora una volta frastornato da meccanismi incasinati e soprattutto inaccettabili per una promotion di tale livello.